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23-Dicembre-2009

LEGAMBIENTE e SIAECM: Informare per formare

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Nell’ambito del Programma Cultura della Sicurezza – Area Sicurezza dell'Ambiente, è stato firmato un protocollo di collaborazione scientifica, progettuale, studio e ricerca fra Legambiente Onlus e Siaecm.

Questo accordo, spronerà ancora di più ambedue i sodalizi e permetterà di mettere a fattor comune le rispettive esperienze, lì dove comprensione, esperienza, conoscenza ed operatività delle problematiche legate all'ambiente si intersecano con quelle riguardanti la salute psico fisica del cittadino, non ultima l'individuazione di nuovi progetti e soluzioni scientifiche, affinchè ne venga innalzato sempre di più il suo livello di benessere psico-fisico, sociale ed educativo.

L’Ambiente, il paesaggio, le prerogative ambientali di un territorio devono essere salvaguardate, difese e protette dalla coscienza e dall'operato di ogni cittadino in quanto fruitore di territorio e dell'ambiente in generale.

La politica ambientale di questi ultimi anni è rivolta in questo senso: alla fruizione della natura, salvaguardandola da cementificazioni selvagge anche attraverso la costruzione di strutture eco-compatibili nelle quali e tra le quali, l'uomo possa vivere in armonia con la natura e l'ambiente che lo circonda e con il miglior grado di salute, benessere e incolumità possibile.

Infatti, la salute di ogni individuo a qualunque latitudine non può e non potrà mai prescindere dalla qualità dell'ambiente che lo circonda, cosi come bisognerà sempre di più lavorare ed impegnarsi a non dover prescindere dalle condizioni di lavoro nelle quali sono chiamati gli operatori del servizio sanitario a qualsiasi livello, durante lo svolgimento delle loro attività di cura ed assistenza al malato.

La tutela del territorio e il contingentamento delle emissioni in atmosfera sono fattori assolutamente non piu' trascurabili, dobbiamo essere più responsabili sui residui sia della combustione che della produzione dell’energia, perchè lo sviluppo tecnologico non debba precostituire motivo di suicidio per le generazioni future.

Aurelio Cannatà

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